Ritratti
La pensosa personalità dell’artista, teso a penetrare i significati, lo rendeva incline ad intuire con sensibilità espressioni ed interiorità , mentre la seria formazione gli assicurava gli strumenti per esprimere le suggestioni accolte dall’osservazione del soggetto.
Già nelle prime prove a matita e a carboncino, mostra precoce attitudine a cogliere l’autenticità dei personaggi, che osserva con intima adesione e caratterizza in modo realistico ed espressivo, con una ricerca scrupolosa.
Gli oli di questi primi decenni, nell’atmosfera sommessa, nel tono cromatico e nell’osservazione del reale, denunciano l’ammirazione per la pittura fiamminga: amati volti familiari emergono dalla penombra nella fisionomia della loro interiorità ; malgrado l’età giovanile, in essi l’artista rivela matura sensibilità per la forma, padronanza di mezzi e alto livello pittorico, reso con corposità e levigatezza materica.
Negli anni ’40 predilige la tecnica del pastello più confacente ,per la sua morbidezza, alla tendenza intimistica di questo periodo in cui interpreta con estrema delicatezza le sfumature degli stati d’animo ed esprime in modo commosso gli affetti. Raffinatezza di esecuzione e colorazione sobria nei passaggi tonali avvolgono queste opere in un’atmosfera lirica e ideale che suggestiona. Ne sono splendidi esempi il ritratto di Maria che comunica con il raffinato sfumato la dolcezza della maternità , e l’autoritratto che colpisce per la profondità dell’espressione.
Nei decenni successivi l’astrattismo geometrico di alcune composizioni e la ricerca cromatica espressa nelle opere parietali si riflette anche nell’elaborazione dei ritratti, dove, su un’impostazione classica, si perviene ad una vibrazione intensa del colore e corposità materica, anche per l’uso della spatola . Ora prevale l’aspetto pittorico che nei fondi si articola in geometriche e timbriche campiture cromatiche ottenute con accostamenti di colori complementari. Su di esse, come sulla profondità di uno spazio aperto e solare, si stagliano la solidità volumetrica ed il cromatismo vivo e compatto della figura che sembra vivere in un mondo rarefatto .
Nascono così l’arioso spazio astratto e l’umanitĂ penetrante dell’autoritratto, l’assoluta armonia compositiva e cromatica dell’incisivo ritratto di Zeffi e la tenerezza poetica di quello intimista e struggente di Adriana. Diversa la scelta nel ritratto di Sandra: idealizzata in una luminosa e classica compostezza, l’immagine plastica è posta su uno sfondo in cui si concerta l’armonia dei rossi del panneggio, eco lussuosa della lezione cinquecentesca. Si staglia con essenzialitĂ su un fondo unitario monocromo la figura di Maria, resa con estrema finezza di esecuzione come un’isolata immagine metafisica dalla posa altera e regale, esaltata dall’intensitĂ dell’espressione e dalla trasparenza rosea e luminosa dell’incarnato.