Cattedrale di Rapallo - Affresco

Anno 1937

L’affresco della volta della Cappella dell’Annunziata nella Cattedrale di Rapallo, pur essendo contemporaneo a quello di Palermo, testimonia un altro aspetto della sensibilità pittorica dell’autore, scaturito da più intime emozioni di fronte ad un tema lontano da quello legato ad un solenne umanesimo civile.
La diversa ispirazione permise l’espressione di quanto di più personale urgeva nell’animo , ed una realizzazione soffusa di quella pensosità che, pur essendo una costante dell’artista, in quest’opera si eleva di fronte alla suggestione del sacro.
Il tema, sintesi della parabola umana di Cristo, per l’arcano smarrimento di fronte al mistero ed al Sacrificio, ha suggerito la commossa meditazione evidente nella parte centrale che colpisce per l’abbandono plastico e molle del corpo divino, offerto come in un ostensorio. Nelle scene che lateralmente l’ accompagnano si sente la quiete assorta di un sentire intimista e poetico che con richiami preraffaelliti rende rarefatte e coinvolgenti le atmosfere, dense di quella spiritualità che svela il coinvolgimento dell’autore. Vi si muove un’umanità sommessa, nell’umiltà di una vita essenziale e nel conforto di caldi affetti, lumeggiati nell’abbraccio di Maria ed Elisabetta e soprattutto nell’atteggiamento protettivo di Giuseppe.
La fissità novecentista, propria di questo periodo pittorico, è sempre presente, ma ora è dettata , dal senso del sublime che dà alle scene un significato di universalità ed eternità . Lo accentuano le architetture solitarie e metafisiche che le affiancano, quasi surreali torri di guardia sul terreno scabro di una stilizzata città, caldo rifugio, isolato e nudo come un’apparizione che emerga dal di dentro .
Compostezza e nitore di forme, sintesi lineare del panneggio, colori cangianti e sereni, cielo luminoso e freddo, rendono ariose ed armoniche le immagini, suscitando in chi guarda una sensazione di serenità e riposo.
L’Annunciazione nella lunetta, alla base della volta a botte, è l’unico episodio i cui personaggi non fanno gruppo, ma, separati per esigenze iconografiche e strutturali, completano cromaticamente le figurazioni soprastanti con una tonalità raffinata. L’idealizzazione e l’eco della tradizione rendono questa pagina la più compiuta ed interiore di tutta la composizione che qui si conclude pittoricamente, volgendosi dal carattere drammatico della scena centrale verso più tranquille ed assorte interpretazioni, vicine al Simbolismo.